La Pop Art italiana degli anni Sessanta arriva in mostra al Palazzo Buontalenti di Pistoia. Oltre 70 le opere esposte, dalla scena romana di Mario Schifano, Giosetta Fioroni, Tano Festa e Franco Angeli, a quella milanese di Enrico Baj.

La "nuova" Fondazione Pistoia Musei – rinnovata lo scorso anno, presieduta da Antonio Marrese e diretta da Monica Preti – si presenta per la prima volta al pubblico con una nuova e ricca stagione espositiva. Il primo appuntamento in calendario accende i riflettori sullo sviluppo della Pop Art in Italia. Riunendo oltre settanta opere, la rassegna '60 Pop Art Italia, a cura di Walter Guadagnini, resta visitabile fino al 14 luglio al Palazzo Buontalenti di Pistoia.LA POP ART ITALIANA IN MOSTRA A PISTOIANata in Inghilterra nel 1956 grazie al critico d’arte londinese Lawrence Alloway, e poi esportata negli Stati Uniti, dove fiorisce grazie alla Factory di Andy Warhol, la Pop Art arriva in Italia nel 1964, radicandosi tra Roma, Milano e Torino. Una rivoluzione che vede il proprio epicentro nella Capitale, con la Scuola di Piazza del Popolo – dove attira l’attenzione di artisti come Mario Schifano, Tano Festa, Mimmo Rotella, Giosetta Fioroni e Franco Angeli –, trovando un palcoscenico internazionale con la Biennale di Venezia quello stesso anno.Ripercorrendo questo decennio epico, il tragitto espositivo si snoda attraverso gli anni Sessanta, toccando tutto il territorio italiano. Partendo da Venezia, viaggiamo poi alla volta della Città Eterna: in mostra troviamo il celebre Particolare della nascita di Venere di Giosetta Fioroni e i rebus di Renato Mambor, passando per i famosi manifesti di Mimmo Rotella e l’epica La mia Marilyn di Roberto Crippa.DA MIMMO ROTELLA AD ANDY WARHOLNon poteva mancare il focus sulla Scuola di Pistoia – un unicum nel panorama dell’epoca –, dove troviamo le opere di quattro autori, Roberto Barni, Umberto Buscioni, Adolfo Natalini e Gianni Ruffi, caratterizzate da un linguaggio innovativo e personalissimo. Si prosegue poi con un approfondimento sulla scena milanese – animata da Enrico Baj, Galleria Milano e Studio Marconi – e Palermo: in ogni città, questa corrente inarrestabile si afferma con delle variabili regionali distinte. L’itinerario di visita si conclude con un immancabile tributo a due “mostri sacri” della Pop Art internazionale: il britannico Richard Hamilton – di cui possiamo ammirare il celebre Swingeing London – e Andy Warhol, presente con una serigrafia della serie Flowers.[Immagine in apertura: Installation view della mostra ’60 Pop Art Italia, 2024, Pistoia. Courtesy Fondazione Pistoia Musei, © photo Ela Bialkowska, OKNOstudio]
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